Visitare Napoli e dintorni : dove dormire e cosa vedere in tre giorni

Non so dirvi perché ogni volta che vado a Napoli, anche solo per pochi giorni, torno carico di entusiasmo e pieno di energia. Eppure non è la prima volta che visito questa città. Sarà l’aria, il clima mite, la verve dei napoletani o la simpatia del loro dialetto, tant’è che anche questa volta la città mi ha regalato momenti stupendi da portare nel cuore.

Base fissa di questo nostro quinto viaggio alla scoperta di Napoli è stato il bellissimo Starhotel Terminus, situato in Piazza Garibaldi, nella zona vicinissima alla Stazione Centrale che ho riscoperto totalmente ripulita rispetto ad un tempo, ed ora piena di negozi, pasticcerie e pizzerie tipiche.

Visitare Napoli e dintorni : dove dormire e cosa vedere in tre giorni

Lo Starhotel Terminus – appartenente alla catena internazionale Starhotels – è un fiore all’occhiello in tema di ospitalità alberghiera e conserva il fascino della tradizione autentica partenopea.

Gli ambienti sono curati in maniera sobria ed elegante, con elementi di arredo contemporaneo e di buon gusto sia nella hall che nelle camere, e con tutti i comfort necessari per vivere una vacanza serena e – per dirla alla partenopea – “senza pensieri”.  All’ultimo piano, una bellissima terrazza panoramica domina la città alla vista del Golfo di Napoli e del Vesuvio.

La posizione strategica dello Starhotel Terminus, distante dall’aeroporto una decina di minuti di bus e con l’accesso alla linea 2 della metropolitana della città praticamente a ridosso, ci ha permesso di raggiungere il centro storico in pochissimo tempo.

Visitare Napoli e dintorni : cosa vedere in tre giorni

Per il nostro primo giorno abbiamo girovagato senza meta per la città, con il piacere di rivedere luoghi già noti ma sempre bellissimi, tra i quali la Cappella San Severo con il suo Cristo velato, passeggiando tra i decumani, e la via San Gregorio Armeno, scorgendo i primi preparativi per il Natale che incombe e le nuove statuette degli artigiani napoletani.

Che bello, poi, addentrarsi per i Quartieri spagnoli! (una volta praticamente “inaccessibili”). Qui i colori delle case e la vivacità del popolo napoletano sprigionano tutta la loro forza ed il loro orgoglio. La visita al murales di Maradona è praticamente diventata tappa fissa di un classico tour cittadino.

Visitare Napoli e dintorni : la penisola Sorrentina

Per il secondo giorno abbiamo optato per una visita guidata della Penisola Sorrentina e della Costiera Amalfitana. Questa, incredibilmente, era la nostra prima volta!

Partenza strategica proprio davanti allo Starhotel Terminus, alle 8.30 in direzione prima di Sorrento, poi a seguire Positano e Amalfi. Che cosa vi devo dire di queste meraviglie! Raccontarvi della magia di questi posti è pura retorica, andateci e basta! (Direi che le immagini parlano da sole).

La seconda sera abbiamo optato per una cena al ristorante Odeon dello Starhotel Terminus, apprezzatissimo anche da una clientela che non soggiorna direttamente in hotel.

Al rientro dal tour in costiera ci tratteniamo per un saluto cordiale con il Direttore dello Starhotel Terminus Antonio Lettera, che ci informa: “Se lo gradite, lo chef per questa sera vorrebbe prepararvi una cena a base di pesce”. Un simile invito non poteva essere più apprezzato e le nostre aspettative sono state pienamente ripagate.


Visitare Napoli e dintorni : regalarsi una cena gourmet

Raffaele Guarracino, Executive Chef dello Starhotel Terminus di Napoli, campano doc di Torre del Greco, ci dimostra tutta la sua esperienza e creatività in cucina preparando per noi un percorso gastronomico a mano libera di assoluta qualità, nel segno della più autentica tradizione partenopea.

Si parte con una mousse di mozzarella con scarola, olive taggiasche e pomodorino secco: una versione moderna e rivisitata della più classica insalata da rinforzo che si usa cucinare a Napoli durante il periodo natalizio.

Si continua con una crema di patate dolci e curcuma e polpo in doppia cottura. Delicatissimo. Mi dovrà spiegare lo Chef come ha fatto a mantenere il polpo così delicato sottoponendolo prima ad una cottura al forno e poi una alla brace. Magie del mestiere.

La prima portata è un riso acquerello con scampi, crostacei e gamberi rossi di Mazara, profumatissimo, per poi proseguire con una rana pescatrice con coulis di pomodorino giallo, sconcigli, bietole (pazzesche!!!) e pane casereccio.

Il servizio in sala di Maitre Bruno ed il suo team è attento e mai invadente.

Si chiude la cena perfetta con una cheesecake ai frutti di bosco, crumble al caramello e pistacchio, che ha conquistato anche il palato di Alessia, in genere poco incline alle note dolci.

L’ultimo giorno prima di ripartire per Milano ci ha regalato altre due chicche della città: la visita del Teatro San Carlo, il più antico teatro lirico d’Italia, e la Galleria Borbonica, che ha salvato tantissimi napoletani dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

Lasciare Napoli è sempre un colpo al cuore, al momento di ripartire le facce mie e di Alessia sono sempre tristi al limite della disperazione. Cosa si fa allora in questi casi? Beh…una bottiglietta di “aria di Napoli”, da portarsi a casa come souvenir e come omaggio all’arte di arrangiarsi del suo ideatore – renderà il distacco da questa città meravigliosa un po’ meno triste ed il suo ricordo sempre vivo.

Forza Napoli!